Atac: in due stazioni su tre, scale mobili e ascensori guasti

Picco nel week end anche nelle fermate con gli impianti nuovi. Re di Roma chiusa 17 volte in un anno. Impietoso paragone con Milano

 

La notizia non è il fatto che a Roma la gran parte delle scale mobili e degli ascensori Atac siano fermi. La notizia è che la giunta Gualtieri non è riuscita a migliorare questa situazione di una virgola.

Atac ha una nuova governance, in Campidoglio c’è un nuovo Sindaco e un nuovo assessore alla Mobilità, ma disabili, mamme con bambini e anziani restano impossibilitati a prendere le metropolitane. Un disagio che può essere tollerato qualche settimana, forse qualche mese in casi estremi, ma nella capitale ormai parliamo di anni. Non è più possibile accettarlo.

In questi giorni si è raggiunto il record di guasti nelle stazioni metro: ben due su tre registrano ascensori, scale mobili e pedane di sollevamento fuori uso in tutto o in parte. Non si tratta quindi di singoli episodi dovuti a disorganizzazione, ma di un sistematico abbandono.

La linea B, nel week end appena trascorso, ha funzionato con solo 10 stazioni perché la tratta compresa tra Castro Pretorio e Laurentina era chiusa per lavori. Ebbene di queste 10, ben sei stazioni erano segnalate da Atac per i guasti agli impianti di traslazione. Stessa cosa sulla B1: su quattro stazioni, due e cioé Jonio e Libia hanno tutte le scale mobili e gli ascensori fermi.

Andiamo avanti con la linea A: sulle 27 fermate in attività, ben 20 registravano alcuni impianti fuori servizio con Cipro senza nessun ascensore, scala o montascale funzionanti. E a Cipro, come in tante altre, la cosa è ancor meno tollerabile in quanto restò chiusa per mesi per consentire la revisione degli impianti e la sostituzione delle scale.

Pochi giorni fa il Comitato Pendolari Roma-Lido aveva censito la situazione della ferrovia diretta al mare. Come se non bastasse il disastro dovuto alla mancanza di treni di cui abbiamo parlato più volte (l’ultima qui), ecco che su 30 impianti ben 15 erano bloccati: San Paolo Basilica, le prime quattro stazioni di Ostia, Casal Bernocchi, Tor di Valle e Vitinia non accessibili ad anziani e disabili.

Probabilmente gli amministratori capitolini non hanno compreso la portata di un tale scandalo. Si sta minando il diritto alla mobilità di decine di migliaia di persone che di fatto non possono svolgere i loro impegni personali e lavorativi. La storia degli appalti sbagliati dalla Raggi non regge più. Ora ci si aspetta un cambio di passo con incarichi in via emergenziale perché di emergenza si tratta.

Esempio emblematico è Re di Roma, sulla linea A. Qui si può accedere solo con quattro scale mobili, due delle quali sono sempre ferme. A fine marzo la stazione è rimasta chiusa per 7 giorni perché le altre due scale hanno mollato. Re di Roma ha subito per questo motivo ben 17 chiusure in un anno. 

Cosa è che impedisce ad Atac di far funzionare gli impianti come riescono a fare le altre città? Non è Roma ad essere infettata da un virus che colpisce gli ascensori perché nella nostra città altre strutture private e pubbliche (centri commerciali, supermercati, aeroporto di Fiumicino) godono di scale mobili sempre efficienti. Come mai i pezzi mancano solo quando si tratta degli impianti Atac? Come mai gli operai non intervengono tempestivamente solo per Atac mentre per tutte le altre strutture cittadine risolvono i guasti in poche ore?

Anche su questo, Gualtieri si sta dimostrando simile a chi lo ha preceduto. Copiare quanto fa Milano non dovrebbe essere difficile: Atm ha incaricato una delle aziende leader a livello mondiale di manutenere i propri impianti. Thyssenkrupp si è aggiudicata l’appalto nel 2017 e ha portato avanti un lavoro importante. Addirittura è stato implementato un servizio di manutenzione “predittiva”. In pratica un algoritmo sviluppato con Microsoft riesce a prevedere i guasti prima ancora che si verifichino!

 

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