Al convegno “Roma Riparte” l’assessore Patanè ha alzato di molto l’asticella per Roma

La buona notizia è la visione di quella che dovrebbe essere la mobilità a Roma nel prossimo futuro. La sfida è nell'attuarla tale visione, dimostrando credibilità fin da subito

Si è svolto venerdì mattina all’Auditorium della musica il convegno “Roma Riparte – La Città si connette. Innovazione – Sostenibilità – Infrastrutture. Politiche della Mobilità per lo Sviluppo della Città“, organizzato dall’Assessorato alla mobilità di Roma Capitale.

L’evento era già interessante di suo, per verificare quanto l’attuale amministrazione capitolina fosse attrezzata, soprattutto in termini di visione ed idee, per affrontare i problemi della mobilità a Roma, ma poi noi di diarioromano siamo stati invitati a partecipare al panel iniziale “La parola alla città“e quindi non potevamo che seguirlo con interesse aumentato.

 

In questo articolo non faremo un resoconto completo del convegno, concentrando l’attenzione sull’intervento dell’assessore Patanè, quello a nostro avviso più significativo, benché anche in tutti gli altri abbiamo trovato elementi di grande interesse.

Chi vuole può rivedere l’intera registrazione del convegno disponibile a questo link.

 

L’evento è stato aperto proprio dal panel con i rappresentanti civici, i cui partecipanti sono stati i seguenti:

 

Il tempo a disposizione di ciascuno è stato molto limitato, per cui è stato possibile solo fare pochi accenni.

Per quanto ci riguarda, oltre ad aver ricordato le nostre tradizionali (ahinoi) battaglie in tema di mobilità (la “mattanza pedonale” e la “strage stradale”, il diritto alla mobilità negato a Roma ai disabili, il bike sharing sovvenzionato dai cartelloni), abbiamo puntato l’attenzione sulla necessità che l’amministrazione capitolina si apra ad un reale e continuo confronto con cittadini e associazioni. Ricordando quanto chiusa sia stata la passata amministrazione e quanti errori siano stati commessi, la nostra richiesta a quella attuale è di cominciare a dialogare in maniera strutturata con i cittadini, per ascoltare i loro qualificati consigli e pareri, ma anche per dare visibilità a quello che l’amministrazione sta facendo.

Abbiamo apprezzato l’idea del convegno e ancor di più il fatto di esservi stati invitati come relatori, ma vogliamo considerarlo solo l’inizio di un dialogo che coinvolga le tante realtà attive a Roma in materia di mobilità.

 

A seguire ha parlato l’assessore Patanè, il quale ha iniziato con una lunga carrellata su quanto fatto dall’insediamento della giunta Gualtieri ad oggi in materia di mobilità.

Confessiamo che questa è la parte che ci è piaciuta meno soprattutto perché ha un po’ ricordato lo stile comunicativo della passata amministrazione, sempre intenta a fare liste inzeppandoci un po’ di tutto (ricordate il famoso sito web “cosefatte.it“, ancora online a mostrare come si possa essere insipienti pur avendone fatte di cose?).

Pur comprendendo la necessità per l’assessore di mostrare che i circa otto mesi di mandato non sono trascorsi girandosi i pollici, personalmente avremmo preferito un’illustrazione più sintetica e organizzata del lavoro fin qui svolto.

 

L’assessore è quindi passato a delineare la sua visione della mobilità a Roma nel prossimo futuro ed è partito da un aspetto che più è saltato agli occhi quando si sono insediati come giunta Gualtieri: non tanto le mancate manutenzioni o lo stato di liquidazione di alcune aziende della mobilità, bensì l’aver trovato una città sconnessa, “… sconnessa dal mondo, sconnessa dal suo hinterland, sconnessa al suo interno”.

Dal tradizionale “tutte le strade portano a Roma” si è passati ad una città che non è riuscita nell’era moderna a diventare un “nodo europeo di una rete trasportistica vasta che sfrutti le nuove tecnologie di spostamento come principale mezzo di mobilità”.

Le macro-ricette pensate per affrontare il problema sono l’approcciare la pianificazione ad un livello regionale e il ripensare complessivamente il nodo ferroviario di Roma.

L’assessore ha illustrato in dettaglio come si intende potenziare i collegamenti ferroviari sia con l’hinterland che all’interno della città, prevedendo anche una serie di nuove stazioni.

 

Si è poi intrattenuto diffusamente sulla rete tram che si vuole implementare (fino a undici nuove linee) a partire dalla due previste per il Giubileo del 2025, la Termini-Vaticano-Aurelio (che però la commissaria Lucia Conti ha chiarito per il Giubileo arriverà solo fino a largo Argentina) e dal collegamento Verano-Stazione Tiburtina.

Ha quindi parlato dell’espansione della rete di metropolitane che vedrà vari prolungamenti, il proseguimento della seconda tratta della metro C ed anche la realizzazione della metro D.

 

Particolarmente interessante abbiamo trovato la parte relativa alla mobilità con autoveicoli privati. Qui l’assessore ha fornito elementi non equivoci, di puro buon senso e quindi alquanto rivoluzionari per la realtà romana.

Patanè ha parlato della smodata quantità di autovetture di proprietà dei romani, elemento che denota una sconnessione tra Roma e le grandi città europee che da tempo hanno intrapreso politiche per contrastare l’uso e la stessa detenzione delle autovetture. L’assessore ha ricordato che a Roma il numero delle autovetture ha superato il numero delle patenti di guida!?!

Impressionanti poi i dati della sosta: ogni autovettura parcheggiata in strada viene utilizzata in media l’8% del tempo; questo vuol dire che 336 giorni su 365 ogni auto rimane ferma, occupando spazio pubblico per uno scopo privato.

A più riprese l’assessore ha indicato l’obiettivo di togliere spazio al trasporto privato per darlo alla socialità, alla vivibilità e alla pedonalità, trasformare Roma da città autocentrica a una città a misura d’uomo, riducendo il numero di autovetture presenti.

L’assessore ha indicato quattro leve per raggiungere tali obiettivi:

  • Aumentare la quantità e qualità del trasporto collettivo a partire dalla rivoluzione del ferro
  • Applicare misure di disincentivo al traffico veicolare privato
  • Realizzare regole e infrastrutture per la mobilità attiva e sharing
  • Innovazione tecnologica

 

Dopo aver ringraziato sia il personale di Roma Metropolitane, che ha continuato ad operare nonostante le gravi difficoltà dell’azienda, che quello di Roma Servizi per la Mobilità, l’assessore ha preannunciato la fusione tra queste due società per creare una grande azienda di pianificazione, progettazione e stazione appaltante, che fungerà da proiezione operativa del Dipartimento Mobilità.

 

Proseguendo Patanè ha chiarito che la fase di pianificazione di tutte le opere annunciate si dovrebbe concludere a breve con il piano per le merci e la logistica. A seguire inizieranno le fasi di progettazione e realizzazione delle opere.

 

Riguardo Atac, l’assessore ha salutato l’arrivo del nuovo direttore generale, Alberto Zorzan, il quale sta ricostruendo i processi industriali e il know-how di Atac e ripartendo dalla ricostruzione della prima linea di dirigenti, dei quali la società è sprovvista (!?!).

 

Sul tema dell’innovazione, l’assessore ha ricordato che Roma è una delle città capofila nella sperimentazione dei servizi Mobility as a Service (MaaS) for Italy e questo la proietta in una rivoluzione epocale, ossia il fatto che la mobilità non sarà più vista con gli occhi dell’esercente ma con quelli dell’utente; questo consentirà di costruire un “vestito di mobilità” per ogni utente, sulla base delle sue necessità di spostamento e con una bigliettazione che sia integrata, semplice, economica e che sappia applicare premialità rispetto ai comportamenti virtuosi.

Alla base della mobilità come servizio (MaaS) non possono che esserci gli spostamenti intermodali, per cui accanto al TPL assumono grande rilevanza la ciclabilità, la sharing mobility, il TPL non di linea e la pedonalità.

 

L’assessore è poi di nuovo tornato sulla necessità di ridurre il traffico veicolare privato. Non è pensabile lavorare, ha detto, sull’aumento della quantità e qualità del TPL senza introdurre in città delle regole di disincentivo al traffico privato. Tutte le grandi città europee hanno infatti adottato pacchetti corposi di limitazione del traffico privato.

Roma è stata pioniera nell’introduzione della ZTL in centro storico ma poi non si è andati avanti.

Tre le azioni indispensabili per risolvere le criticità, attraverso l’introduzione di fasce di protezione della città:

  • una fascia verde (16% del territorio) dove i veicoli più inquinanti, oggi già vietati, verranno automaticamente sanzionati tramite telecamere,
  • dal dicembre 2024 una zona di pollution charge (corrispondente alla zona VAM, la ZTL delle merci, pari a circa 2% del territorio),
  • rafforzamento delle quattro ZTL già esistenti (0,4% territorio).

 

Altre azioni preannunciate dall’assessore:

ridefinizione delle regole della sosta tariffata, con aumento degli stalli tariffati e rimodulazione tariffe (aumento dove c’è maggior carico, diminuzione dove meno),

ridefinizione dello spazio fisico su strada, con eliminazione della sproporzione a favore dei veicoli e maggior spazio concesso alle utenze deboli della strada,

– realizzazione di quante più possibili strade scolastiche, 50 isole ambientali, aree pedonali,

– attenzione alla sicurezza stradale, adottando l’obiettivo di Vision Zero (eliminazione di morti e feriti da incidenti stradali).

 

Da notare che Patanè ha menzionato due volte Walter Tocci indicandolo come maestro e punto di riferimento per tutti quelli che si occupano di mobilità a Roma.

 

Se, come detto, la prima parte dell’intervento dell’assessore Patanè non ci è piaciuta, la seconda l’abbiamo trovata molto convincente e condivisibile. Abbiamo sentito concetti fino a ieri inauditi per Roma, su tutti l’intenzione di disincentivare la mobilità motorizzata privata, ma che da tempo noi riteniamo imprescindibili per portare la città al livello di altre realtà europee.

Qualcuno in redazione ha detto che se l’assessore riuscisse a realizzare anche solo la metà delle cose descritte sarebbe una svolta epocale per Roma. Ciò è senz’altro vero, ma d’altro canto le condizioni vi sarebbero per puntare all’intero disegno, se solo si considerano gli investimenti collegati al PNRR e al Giubileo, con l’eventuale aggiunta dell’Expo.

 

Patanè ha quindi alzato di molto l’asticella per la mobilità a Roma, creando ora aspettative che ancor di più si scontrano con una realtà che rimane disastrosa. Per questo noi riteniamo ancora più importante ed urgente attivare un confronto strutturato e continuo con i cittadini, scendendo in dettaglio sui vari piani annunciati, delineando dei cronoprogrammi e consentendo di seguirne gli sviluppi.

Ad un cittadino che ancora oggi è costretto a tempi di attesa di 30 minuti per la Roma-Lido vanno spiegati i piani per abbassare drasticamente quei tempi, dando anche l’orizzonte temporale previsto e fornendo periodici aggiornamenti sui progressi del piano. Solo così le attuali attese monstre potranno essere meglio tollerate, avendo una concreta e misurabile prospettiva di miglioramento.

 

Faremo del nostro meglio per far sì che l’invito ricevuto per il convegno non sia solo una piccola foglia di fico per poter dire di aver ascoltato la città. Perché sia fruttuoso il dialogo deve essere strutturato e periodico e deve coinvolgere tutti gli attori cittadini interessati. Troveremo il modo per reiterare all’assessore e all’amministrazione la richiesta di confronto espressa nel panel iniziale

 

 

All’intervento dell’assessore hanno fatto seguito i seguenti altri interventi:

Giovanni Zannola, Presidente della Commissione Mobilità di Roma Capitale,

Marco Troncone, Amministratore Delegato e Direttore Generale Aeroporti di Roma,

Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Direttrice Generale RFI,

Lucia Conti, Commissario straordinario per la Linea Metro C e per i 4 tram giubilari,

Alberto Zorzan, Direttore Generale ATAC Spa

Anna Donati, Presidente Agenzia Roma Servizi per la Mobilità

Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili

 

Il sindaco Roberto Gualtieri ha quindi chiuso i lavori col suo intervento finale.

 

Come già scritto, rimandiamo alla registrazione integrale dell’evento per i contenuti di tutti gli altri interventi, segnalando che tutti i relatori ci hanno fatto un’ottima impressione, dando sfoggio di competenza e concretezza (doti tutt’altro che banali nella Roma odierna).

Ci ha particolarmente colpito, in senso positivo, quello del nuovo direttore generale di Atac, Alberto Zorzan, dandoci l’impressione che finalmente il carrozzone Atac sia in mani capaci di rimetterlo su binari di corretto funzionamento e sostenibilità. Nel chiederci quanto però durerà un marziano tale in una realtà degradata come Atac, facciamo il tifo per lui.

 

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2 risposte

  1. Quando l’assessore parla di riduzione dei veicoli privati,
    include anche gli autoveicoli elettrici?
    Non vedo differenze se la sosta selvaggia (doppie file, intralcio circolazione mezzi pubblici, ecc.) venga fatta da veicoli a trazione termica e/o elettrica…

    1. Non ci sembra che l’assessore abbia fatto distinzioni tra tipologie di veicoli privati, per cui assumiamo che il tentativo di riduzione dovrà interessarli tutti (com’è d’altronde ragionevole).

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