Abbiamo un grande assessore al commercio?

Sarà la poltrona che forse riesce ad avere un’influenza positiva su chi vi si siede. Oppure sarà semplicemente il caso ma dobbiamo dire che se fino a ieri ancora rimpiangevamo l’assessore al commercio di Marino, Marta Leonori, grazie alla quale si riuscirono a spostare i primi camion bar e bancarelle dal Colosseo nonché ad approvare la riforma dei cartelloni pubblicitari, oggi ci troviamo a sbalordirci piacevolmente per le iniziative del nuovo assessore al commercio, Adriano Meloni.

Gli inizi dell’assessore Meloni non erano stati dei più promettenti, con dichiarazioni pubbliche che facevano dubitare della sua capacità di ricoprire un ruolo tanto delicato.

Per cercare di aiutarlo ad orientarsi nel marasma del commercio romano pensammo ad una serie di lezioni dove riassumevamo i termini dei vari aspetti del commercio (le bancarelle, le OSP, i cartelloni pubblicitari). Che le abbia lette o meno le nostre lezioni, dobbiamo dire che in un tempo ragionevole l’assessore appare aver preso le misure ai problemi del commercio a Roma ed ha iniziato ad affrontarli con piglio e metodi che non avevamo visto prima.

Dapprima si è messo in luce facendo chiarezza sulla festa della Befana di piazza Navona, contribuendo a fermare lo scomposto tentativo del presidente Coia di rimettere in gioco gli operatori ambulanti che nel 2014 l’avevano boicottata.

Ha poi chiarito l’ineluttabilità dell’applicazione della direttiva Bolkestein e la volontà di lavorare affinché vengano emanati per tempo i bandi che permetteranno agli ambulanti di riottenere in gran parte le loro licenze, grazie al meccanismo premiale di anzianità, cogliendo nel contempo l’occasione per risistemare complessivamente il commercio ambulante a Roma.

Si è messo fin dall’inizio al lavoro anche per attuare la riforma dei cartelloni pubblicitari, dibattendo anche qui con Coia questa volta su a chi affidare la gestione del bike sharing a cui sono riservati una parte dei nuovi impianti pubblicitari.

Non bastasse tutto ciò lo vediamo settimanalmente scendere in strada con i vigili a perseguire l’abusivismo commerciale con modi a volte un po’ naïf ma che se adottati con costanza potrebbero dare il giusto segnale che si è convinti nel ripristinare un po’ di legalità in città.

Infine l’ultima uscita, quella che lo fa assurgere a momentaneo eroe del decoro a Roma: la dichiarazione di voler estendere fino all’anno prossimo la validità dello spostamento di camion bar e bancarelle effettuato lo scorso anno in era Marino (il provvedimento era temporaneo e sarebbe scaduto il prossimo gennaio) ma soprattutto l’intenzione di voler proseguire il lavoro spostando via da Trevi, Pantheon e Tridente le residue bancarelle e camion bar.

Non è stato fornito il dettaglio delle postazioni che verranno interessate questa volta dallo spostamento ma indoviniamo che almeno vi rientreranno le seguenti:

 

caldarrostaro
Il caldarostaro più famoso a Roma, quello in piazza di Spagna

 

 

trevi2
Le due orride bancarelle che impallano fontana di Trevi

 

 

DegradoPantheon
L’odiosa bancarella che ogni giorno depurpa lo splendido Pantheon

 

 

Ebbene se l’assessore Meloni riuscirà a spostare le postazioni di cui alle foto lo inseriremo tra i benefattori della città di Roma, incensandolo ad ogni pié sospinto.

Dopo un inizio poco felice, dobbiamo riconoscere che tutte le iniziative che l’assessore Meloni sta ora portando avanti vanno nella giusta direzione, in quella che la stragrande maggioranza dei cittadini ha mostrato alle ultime elezioni scegliendo il M5S. Il paradosso è che proprio uno di quelli meno organici al MoVimento (Meloni non può essere annoverato tra gli attivisti storici al MoVimento) sta interpretando al meglio le aspettative che i cittadini riponevano in esso, mentre tanti altri militanti, Coia su tutti ma anche lo stesso Sindaco Raggi, appaiono più interessati a presidiare slogan e posizioni storiche anziché occuparsi fattivamente dei problemi di Roma.

Vada avanti così Assessore Meloni, che la rete ma anche il grosso della cittadinanza sono dalla sua parte e la sostengono convintamente.

 

P.s.: qualcuno ci ha fatto notare che a volte eccediamo in cinismo, in questo caso ad esempio non preoccupandoci della sorte di coloro che con lo spostamento delle bancarelle mostrate dalle foto vedranno compromesso il proprio lavoro. Ebbene sì, non ci interessa nulla della sorte di costoro, soprattutto perché si tratta di gente che per anni (decenni?) non si neanche posta il problema del degrado che le proprie attività creavano in alcuni dei luoghi più preziosi di Roma. Mai che costoro abbiano pensato di spostare i loro banchi da una parte delle piazze, così da evitare di impallare completamente il Pantheon o la fontana di Trevi. Se quindi oggi queste bancarelle venissero eliminate, potremmo dire che se la sono cercata sguazzando per anni nel degrado.

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