Abbiamo perso il delegato alla ciclabilità?

Qualche giorno fa su twitter si è consumata una scaramuccia tra quelli di Riprendiamoci Roma ed il delegato alla ciclabilità di Roma, Paolo Bellino alias Rotafixa.

Le polveri erano state accese da Riprendiamoci Roma che con tono polemico chiedeva quanto ci stesse costando il “bike manager” (polemica un po’ pretestuosa, visto che lo stipendio del delegato è di dominio pubblico, di poco superiore ai 50.000 euro annui). Il Bellino non si è fatto pregare, come suo stile, ed ha risposto per le rime, comunque in modo per nulla consono ad un dipendente, seppur temporaneo, comunale.

 

Tralasciando queste piccole miserie comunicative, cogliamo l’occasione per provare a fare il punto sull’attività del delegato alla ciclabilità a circa quattro mesi da quando ce ne occupammo l’altra volta, riuscendo ad interloquire col Bellino.

Purtroppo dal punto di vista comunicativo non si sono fatti progressi. Sulle pagine dell’Assessorato continua a non esserci traccia dell’esistenza di un delegato alla ciclabilità, neanche nella sezione “Mobilità sostenibile”, per cui l’unico luogo dove rintracciare qualche informazione è la pagina facebook (privata) del delegato.

A nostro avviso qui sono due le notizie recenti di rilievo. Una risale alla fine di marzo scorso, quando è stato pubblicato un elenco esaustivo di tutti i progetti in materia di ciclabilità a cui sta lavorando il delegato. A questo link è disponibile il prospetto con la seguente nota:

A quanto sotto vanno aggiunti: sottopasso Tuscolana e prolungamento Nomentana ancora da disegnare e l’utilizzo del primo dei ponti Acea (Maglianella) in fase di progettazione.

Sono 26 progetti di cui 6 verso il definitivo per quasi 82 km.

Non male, diremmo, anche se trascorsi ormai altri due mesi sarebbe interessante sapere se e quali progetti sono riusciti a fare passi avanti.

L’altra notizia risale sempre a marzo scorso ed è l’annuncio di un’occasione periodica d’incontro pubblico:

“… vorrei incontrare le associazioni/movimenti dei ciclisti con cadenza precisa, senza inventare ogni volta date.

Qualcuno mi chiede convocazioni ufficiali via mail, ma è un’impostazione che secondo me non funziona, è calata dall’alto, non è orizzontale eccetera. Non mi piace, e mi prendo la libertà di dirlo e applicarlo.

La mia idea è dunque seguire la tradizione della critical mass e vedersi ogni ultimo venerdì del mese, ma dalle 17 alle 18 esatte, per lasciare libero chi vuole andare a fare traffico finalmente innocuo e pulito.

Direi quindi che ci possiamo vedere nella sala del ciclismo urbano al piano terra di via Capitan Bavastro alle 17 di venerdì 31 marzo prossimo, e poi ogni ultimo venerdì del mese sempre alla stessa ora.

Immaginiamo che l’incontro del 31 marzo si sia tenuto, anche se noi non abbiamo potuto partecipare e non siamo riusciti a trovare alcun resoconto di esso.

 

Purtroppo però qui finiscono le buone notizie, anzi più o meno finiscono proprio le notizie, giacché l’ultimo post sulla pagina recita:

Comunicato n.41: per sopraggiunti impegni personali la riunione di venerdì 28 aprile con i movimenti e le associazioni dei ciclisti è sconvocata. Mi scuso per l’inconveniente.

Niente incontro mensile a fine aprile, quindi, e chissà se vi sarà quello di fine maggio previsto per venerdì 26 maggio p.v.. Già perché in realtà per un periodo limitato di tempo ve n’era un altro di “ultimo post” sulla pagina, in cui il delegato avvertiva che si sarebbe “preso un lungo riposo”, o qualcosa del genere. Non sappiamo quando quel post sia stato rimosso e quanto sia rimasto sulla pagina, ma immaginiamo qualcuno abbia fatto presente al Bellino che vabbé il mantenere i suoi metodi anticonformisti e barricaderi, ma rimane pur sempre una figura istituzionale, pagata dai cittadini, e forse qualche formalismo in più bisogna sforzarsi di tenerlo.

Sarebbe interessante sapere se lo scemare della comunicazione su facebook da parte del delegato (nessun post a maggio) sia solo un caso, benché sia difficile immaginare che non vi siano stati aggiornamenti degni di nota in materia, oppure voglia dire qualcosa.

Vedremo. Lo vedremo in particolare all’incontro previsto per domani, al quale cercheremo di partecipare.

 

Rimangono alcuni aspetti del lavoro del delegato che a nostro avviso rappresentano delle vere e proprie criticità a cui qualcuno dovrebbe mettere mano, benché immaginiamo che il Bellino non sia persona che si faccia convincere facilmente ad adattare i propri comportamenti alle strategie dell’amministrazione. Ma d’altronde il delegato alla ciclabilità non può essere un battitore libero avulso da qualsiasi contesto strategico, così come la mobilità ciclabile non può non coordinarsi con le altre modalità di trasporto per fornire agli utenti, ossia i cittadini, un’offerta la più ampia ed efficace possibile.

Anzitutto vi è l’aspetto della comunicazione che non può rimanere confinato alle ugge del delegato. E questo sia quando ci sono da tenere informati i cittadini sui piani e progressi in materia di ciclabilità, sia nel senso opposto, ossia quando c’è da raccogliere le istanze dai cittadini e dalle associazioni che spesso hanno una conoscenza delle problematiche e dei luoghi ben maggiore dell’amministrazione e dello stesso delegato. Ci aspetteremmo quindi che nella pagina dell’assessorato alla mobilità compaia quanto prima un link dedicato al lavoro del delegato dove pubblicare periodicamente gli aggiornamenti sui progetti e dove i cittadini possono sottomettere proposte e domande ricevendo un riscontro in tempi non biblici.

Troviamo poi assurdo che un’amministrazione che a parole dice di puntare moltissimo sulla mobilità ciclabile non si sia ancora dotata di un piano strategico che possa informare gli interventi che man mano si rendono possibili. Non ci risulta che qualcuno stia lavorando ad un piano del genere e se questo fosse confermato una tale carenza andrebbe colmata immediatamente; ci vorrà infatti tempo e risorse per dotarsi di un piano simile ma se non si comincia non lo si avrà mai.

Infine c’è una questione che a noi rende particolarmente antipatico il delegato Bellino ed essa consiste nella sua antropologica incapacità di anche solo pronunciare le parole “bike sharing”. Immaginiamo ciò dipenda dal fatto che un ciclista integralista mai si sporcherebbe le terga con un mezzo che chissà quanti altri ciclisti improvvisati hanno utilizzato per spostarsi in città. Rimane però il fatto che il bike sharing è una componente importante della mobilità cittadina in molte città europee ed a Roma siamo a qualche passo dal poterlo finalmente riavere, questa volta finanziato dagli impianti pubblicitari. Nonostante infatti tutti i bastoni tra le ruote che alcuni esponenti dell’attuale maggioranza stanno mettendo alla riforma degli impianti pubblicitari, rimane possibile che essa vada in rapida attuazione e con essa parta il nuovo bike sharing cittadino. Ragionevolmente un delegato alla ciclabilità dovrebbe avere tra le sue priorità lo spingere con l’amministrazione che l’ha nominato affinché la parte della riforma che porterà il bike sharing vada in attuazione quanto prima; invece sul tema del Bellino non si è mai sentito neanche un flebile alito.

A nostro avviso da privato cittadino il Bellino era padrone di pensare il peggio del bike sharing, ma come delegato alla ciclabilità o trova il modo di accettarlo o magari conclude di essere stato messo nel posto sbagliato. L’alternativa è che a una tale conclusione ci arrivi chi l’ha nominato al Bellino, ma da quel fronte abbiamo già perso tutte le speranze.

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