Ieri abbiamo letto il seguente tweet del Sindaco Raggi:

 

 

Curioso, ci siamo detti, il Sindaco di Roma che si esprime in inglese; a chi parlerà? Non certo ai suoi concittadini.

Seguendo il link contenuto nel tweet si giunge ad un post sulla pagina facebook del Sindaco, questo in italiano:

Roma sorprende e ci regala emozioni ogni giorno. Questa mattina gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, che ringrazio, hanno ritrovato durante gli scavi in via Alessandrina una testa di statua in marmo bianco di età imperiale in ottime condizioni di conservazione. Forse raffigurante una divinità… Una meraviglia.

 

Mah … sarà una nuova stretegia comunicativa, abbiamo pensato: il tweet in inglese (indirizzato a chissà chi) e il post in italiano.

 

Poi dopo qualche ora arriva un nuovo tweet sullo stesso argomento:

 

 

Anche questo punta ad una pagina facebook in italiano che recita così:

 

Ecco le prime immagini del ritrovamento della testa di una statua di età imperiale rinvenuta questa mattina a Roma durante gli scavi nell’area dei Fori. Sono davvero incredibili!

Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe si tratti della raffigurazione del dio Dioniso. Nei prossimi giorni si procederà alle operazioni di restauro.

Ringrazio ancora gli archeologi della Sovrintendenza capitolina e il Ministero della Cultura dello Stato dell’Azerbaijan che ha donato un milione di euro per avviare gli scavi in via Alessandrina.

 

Questa volta oltre agli archeologi della Sovrintendenza viene ringraziato anche lo Stato dell’Azerbaijan che ha finanziato gli scavi. Bene, si dirà, si rende merito a chi ha reso possibile il rinvenimento della testa.

E invece anche questa volta il Sindaco Raggi ha provato a fare la furba, omettendo una parte della storia che sta dietro l’iniziativa di questi scavi.

 

A chiarire i retroscena ci ha pensato l’ex-Sindaco Marino con un post sulla sua pagina facebook pubblicato tra i due tweet della Raggi, ad essere precisi tre minuti prima del secondo tweet:

 

Una giornata straordinaria! Gli archeologi hanno estratto dagli scavi di fronte al Campidoglio un viso in marmo bianco di età imperiale, ottimamente conservatosi per quasi 2.000 anni. Sono così felice della decisione presa assieme al Presidente dell’Azerbaijan, Ilham Heydar oglu Aliyev, il 15 luglio 2014, quando firmammo una convenzione che portò alla donazione di 1 milione di Euro e che permise di avviare gli scavi sotto il primo tratto di via Alessandrina. Il tratto interessato è quello che attraversa il foro di Traiano, subito dopo la passerella che congiunge via Alessandrina a via dei Fori Imperiali, e arriva fino al Foro di Augusto. Al mio arrivo in Campidoglio, nel 2013, era una strada transennata, piena di erbacce e rifiuti, e chiusa da anni. La riaprimmo e poi iniziai la ricerca di filantropi.
Grazie al popolo della Repubblica dell’Azerbaijan e al mecenatismo che riuscimmo ad attrarre oggi la storia di Roma e la storia dell’arte sono più ricche: una ricchezza che è patrimonio dell’umanità.
Intristisce solo il fatto che chi governa Roma oggi non ringrazi chi ha reso possibile gli scavi e cioè l’Azerbaijan.
Infatti, l’unico contributo che gli attuali leader del Campidoglio hanno dato a questi progetti è stata la denuncia per peculato nei miei confronti per le cene di rappresentanza che organizzai per discutere con i mecenati la ricchezza archeologica di Roma e la necessità di investimenti privati. Piccolo suggerimento: se non si ringraziano i filantropi è difficile che donino nuovamente.

 

 

È chiaro quindi che il Sindaco Raggi, o chi del suo staff, deve aver letto il post di Marino e cercato di rimediare alla mancanza con il secondo tweet, riconoscendo il ruolo del mecenate. Insomma, è stato accolto il piccolo suggerimento fornito da Marino.

 

E allora ci permettiamo di darlo anche noi un piccolo suggerimento al Sindaco e al suo staff: oltre che al governo dell’Azerbaijan, sarebbe onesto e corretto riconoscere anche il ruolo svolto dalla precedente amministrazione in questa storia. E questo tanto più perché la Raggi consigliera d’opposizione ha svolto un ruolo importante nel dare addosso a Marino per le cene di rappresentanza nell’ambito delle quali è stato trovato il mecenate azerbaijano.

 

I romani infatti vorrebbero tanto un Sindaco onesto e corretto di cui potersi fidare e non qualcuno che edulcora sempre la realtà per fini personali.

 

Notiamo da ultimo che purtroppo anche sul fronte del coinvolgimento dei privati a sostegno di Roma si sono fatti passi indietro enormi. Non ci risulta che l’attuale amministrazione si sia mossa minimamente in tal senso e quindi c’è da prevedere che il prossimo sindaco di Roma non si troverà a ringraziare Virginia Raggi per qualcosa che avrà seminato.

 

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2 risposte

  1. Marino era fuori dagli schemi politici, voleva provare a trasformare Roma in una capitale moderna, non agiva per il consenso. Così dovrebbero essere i sindaci di questa città.

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