Tre fermate della metro chiuse: urgono teste da tagliare!

Ieri Atac ha revocato l’appalto alla ditta di manutenzione delle scale mobili. I motivi sarebbero gravi ed evidenti, secondo l’Azienda. Ma la ditta appaltatrice non ci sta e annuncia una causa. In attesa di capire come andrà a finire, restano chiuse ben tre fermate importantissime della Metro A.

Non bastava quella di Repubblica, chiusa dall’ottobre 2018 e la cui riapertura è prevista non prima della metà di maggio. Nei giorni scorsi porte sbarrate anche a Barberini e Spagna.

Il motivo delle chiusure è sempre lo stesso: indisponibilità o grave pericolo in relazione agli impianti di traslazione, ossia le scale mobili.

 

I romani forse ci avranno fatto l’abitudine a fermate della metropolitana la cui disponibilità è tutt’altro che sicura, ma nel mondo avanzato una linea di metropolitana che deve chiudere tre fermate consecutive per inagibilità delle scale mobili è un unicum che non si era mai sentito.

Con questo capolavoro di imperizia, irresponsabilità e disattenzione l’amministrazione a 5 stelle segna un nuovo record di cialtronaggine nel governo di una grande città.

Eh sì, perché in questo caso non si può scaricare su quelli di prima il problema delle scale mobili. Il bando per la loro manutenzione è stato infatti assegnato ad aprile 2017 dall’attuale amministrazione  e nonostante fin dall’inizio vi siano state segnalazioni di disfunzioni e malfunzionamenti, nessun ha fatto nulla per intimare alla ditta vincitrice di rispettare i termini del contratto (ne parlammo qui).

 

La revoca dell’appalto non risolve il problema anzi rischia di complicare ulteriormente le cose; per fare un altro bando occorrono al meglio diversi mesi, mentre gli impianti della metro A richiedono interventi immediati, pena la chiusura per un tempo indefinito delle principali stazioni.

 

In qualsiasi altra città dell’occidente avanzato una situazione così disastrosa avrebbe portato all’immediata rimozione di uno o più responsabili, a partire dal vertice politico della mobilità cittadina. A Roma invece l’assessore Linda Meleo non sembra rischiare nulla e questo nonostante ella non abbia ancora prospettato una possibile soluzione per l’assurda situazione creatasi.

 

A questo punto, di chiunque sia la colpa di un bando probabilmente malfatto, sicuramente mal gestito e pessimamente controllato, le dimissioni dell’assessore Meleo non sono più procrastinabili, dovendo assolutamente dare l’amministrazione un segnale di forte discontinuità rispetto al recente passato.

Non è possibile infatti che una situazione assurda come l’attuale venga fatta passare come un’ennesima specificità romana.

C’è stata una gravissima mancanza da parte dell’amministrazione ed il mantenere la responsabile della mobilità cittadina nella stessa posizione rischia di replicare il problema in chissà quanti altri ambiti.

 

Aderendo quindi all’appello che tanti cittadini hanno rilanciato sui social, chiediamo all’assessore Meleo di prendere atto delle gravi mancanze nella sua azione e di presentare le sue dimissioni.

Temendo che la Meleo continuerà a non voler riconoscere le sue oggettive responsabilità, in subordine chiediamo al Sindaco Raggi di sfiduciare l’assessore alla mobilità, rimuovendo finalmente chi non solo non ha fatto praticamente nulla per la mobilità cittadina ma con la propria imperizia e supponenza ha causato una situazione semplicemente assurda in una delle tre metropolitane di Roma.

 

P.s.: forse ci sarà sfuggito ma in una situazione grave come quella attuale, con le tre fermate metro chiuse a tempo indefinito, continua l’assordante silenzio dell’opposizione, PD in testa.

 

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