Tornelli sui bus: da oggi test sulla linea 51

E’ noto che uno dei principali problemi di Atac sia l’altissima evasione tariffaria, per cui ogni idea che possa abbatterla è la benvenuta. Prima di entrare nel merito della sperimentazione di questi giorni, vi diamo un paio di dati che fanno comprendere meglio la gravità del fenomeno.

Il paragone con la società di trasporti milanese è lampante: con la metà dei passeggeri incassa 5 volte di più.

AZIENDA         PASSEGGERI/ANNO             INCASSO/ANNO

Atac                     1.200.000.000                                      250 milioni

Atm                        600.000.000                                      649 milioni

 

Secondo l’Agenzia per il controllo sui Servizi Pubblici Locali,  Atac incassava 207 milioni nel 2006, mentre nel 2015 si è fermata a 260 milioni nonostante il costo del biglietto sia passato da 1 euro a 1,50 euro. Infatti l’azienda romana ricava solo 20 centesimi per ogni passeggero trasportato, contro i 50 di Berlino, 80 di Parigi e 1 euro e 20 di Londra.

Così non si può andare avanti. La soluzione più semplice, per risolvere il problema sui mezzi di superficie, sarebbe quella di obbligare i passeggeri a salire dalla sola porta anteriore e scendere da quella o quelle posteriori. In questo modo l’autista fungerebbe anche da controllore, vendendo il biglietto a chi non lo possiede. Così si fa nella grande maggioranza delle città del mondo. A Roma questo sistema è stato sperimentato nell’ottobre del 2017 sulla linea 669 ma interrotto poco dopo per le opposizioni dei sindacati.

Nei giorni scorsi è partito, sempre sul 669, un nuovo test. All’ingresso del bus sono stati installati dei tornelli che si aprono solo vidimando il biglietto o l’abbonamento. Per valutarne il funzionamento, sul bus c’erano due controllori, una guardia giurata (che obbligava i passeggeri a scendere solo dalla porta centrale) e un tecnico pronto ad intervenire nel caso di guasto del tornello.

 

 

Nel video realizzato da Odissea Quotidiana e Trenino Blu potete vedere meglio come funziona il sistema.

 

La 669 è una linea a bassa frequentazione e ciò nonostante la presenza di tornelli e controllori ha incrementato notevolmente le vendite dei biglietti. Da oggi lo stesso meccanismo viene testato sulla linea 51 che collega il centro con Colosseo e San Giovanni, quindi molto più affollata.  Vedremo cosa accadrà anche se il rischio che si creino file e ritardi è alto, soprattutto i primi giorni.

Perché non applicare le stesse regole che vigono in altre città e quindi incaricare l’autista di controllare e vendere i biglietti? Si tratta, come dicevamo, di una dura opposizione dei sindacati e della paura da parte di Atac che nelle linee più frequentate possa creare problemi alla circolazione dei mezzi. Quella dei tornelli è quindi una soluzione di compromesso che prevede la salita dalla sola porta anteriore ma che sgrava l’autista dal compito di fare anche il controllore.

Ci sono però due perplessità: la prima riguarda la facilità di scavalcare dei tornelli così bassi che non costituiscono una vera barriera. La seconda è la manutenzione di questi apparecchi. Già Atac non è in grado di gestire dignitosamente le macchinette obliteratrici, figuriamoci cosa potrebbe succedere quando dovrà controllare 1300/1400 tornelli.

Infine cosa succede nel momento in cui un passeggero sale senza titolo di viaggio e non passa i tornelli? L’autista non parte fino a che questo non si mette in regola o scende? Dipenderà dalla policy che l’Azienda vorrà darsi ma è chiaro che occorre prendere esempio da quel che avviene a Londra o Parigi dove il conducente non si muove se non sente il beep della macchinetta vidimatrice.

Insomma senza essere pregiudizialmente contrari al sistema del tornello, siamo consapevoli che da solo non potrà risolvere il problema monstre dell’evasione.

 


Le foto sono tratte dal sito tramromagiardinetti

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