Qualche giorno fa il sindaco Raggi ha dato notizia che finalmente dopo 20 giorni (venti giorni?!?) si è conclusa la raccolta delle circa 150 tonnellate di rifiuti accumulate nel campo nomadi Camping River.

 

 

Dalla descrizione del Sindaco in quel campo erano stati accumulati i rifiuti più disparati: ingombranti, scarti edili, elettrodomestici, pneumatici, sostanze pericolose.

E così conclude il suo pezzo il Sindaco:

Ama e Roma Capitale sono intervenuti con grande determinazione su una situazione che non poteva essere tollerata un giorno di più.

La massiccia operazione di pulizia è stata richiesta dall’Amministrazione capitolina ed eseguita da squadre speciali di AMA con il supporto del nucleo SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale) della Polizia Locale di Roma Capitale.

Legalità e decoro vanno di pari passo. Su questo fronte, nonostante le mille difficoltà, non molliamo di un centimetro.

 

Al che verrebbe rispettosamente da chiederle: in che senso non molliamo di un centimetro? Vengono impiegati quattro operatori AMA con tanto di mezzi meccanizzati per venti giorni e si prova anche a fare i duri, del tipo: “gliel’abbiamo fatta vedere a quei rom che bella ripulita abbiamo dato al campo”?

L’intervento ad occhio e croce è costato qualche decina di migliaia di euro e non ci risulta qualcuno sia stato multato o incriminato per l’accumulo di rifiuti. Ma l’amministrazione non molla di un millimetro. Mah … misteri della comunicazione di questa nuova era politica.

Quello che è certo è che non si vede cosa impedirà agli stessi nomadi di ricominciare ad accumulare rifiuti di ogni sorta, con l’amministrazione che ad un certo punto dovrà necessariamente intervenire di nuovo per ripulire e magari ne approfitterà per rifare un post trionfalistico come quello indicato all’inizio.

Da notizia di stampa di fine aprile veniamo a sapere che la Polizia Locale ha istituito un servizio apposito che dovrebbe prevenire nuovi accumuli di rifiuti, ma ci permettiamo di dubitare dell’efficacia di un tale servizio, stante l’estrema difficoltà di effettuare controlli presso questo genere di campi.

 

Curiosamente proprio lo stesso giorno in cui il sindaco pubblicava il post di cui sopra, quelli del Laboratorio Idee Lavoratori AMA (LILA) pubblicavano l’ennesimo post in cui parlano dell’aumento dell’indifferenziata. Queste le cause a loro parere:

 

  • La mancanza di controllo dei conferinenti su strada e sui PaP, e soprattutto, i mancati utilizzi degli avvisi di “scorretto conferimento”, su cui ancora nessun giornalista ha chiesto conto (??).
  • Differenziata sul suolo dovuta ai frequenti disservizi (causa impianti e mezzi) che va a finire insieme all’indifferenziata.
  • Aumento vertiginoso di sversamenti/abbandoni di scarti di lavorazione da parte di attività economiche senza scrupoli e/o senza soldi. Le aziende per gli smaltimenti regolarmente autorizzati sono poche, distanti e onerose per i piccoli artigiani. Riguardatevi i nostri suggerimenti.
  • Le numerose discariche dei Rom composte da rifiuti prelevati dai cassonetti e da smaltimenti su commissioni di ditte spregiudicate.

 

Come si può leggere, le discariche rom sono una delle cause maggiori che sta portando ad un aumento della spazzatura indifferenziata, mentre i mancati controlli sui conferimenti su strada vengono elencati come prima causa. Ed infatti dopo quasi due anni di governo M5S a Roma puoi ancora buttare i rifiuti come e dove ti pare senza rischiare di essere multato o anche solo ripreso.

 

Come farlo capire al Sindaco che non si può continuare in questo modo e che è necessario cominciare a svolgere controlli presso i cassonetti, nel porta-a-porta, ed in generale in tutto il territorio cittadino pizzicando e sanzionando in maniera efficace chi conferisce rifiuti in maniera scorretta?

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