Ambulanti e 5stelle uniti contro la Bolkestein a difesa di bancarelle fuori tempo

I primi di luglio scrivemmo della incredibile manifestazione in preparazione contro la direttiva europea Bolkestein. Poichè l’evento è organizzato dal M5S ci domandammo se gli assessori della giunta Raggi sarebbero scesi in piazza insieme agli ambulanti.  Oggi si potrebbe rispondere con la battuta che in giunta gli assessori scarseggiano e quei pochi ancora rimasti non hanno tempo di partecipare ai cortei.

Ma la questione è seria e c’è poco da scherzarci. In piazza della Repubblica oggi si terrà questa anacronistica manifestazione promossa dal M5S e da alcune associazioni di ambulanti. Uniti per dire no alla Bolkestein che dalla fine del 2017 vuole mettere a bando tutte le attività commerciali su suolo pubblico, comprese quindi le bancarelle. Un passo già compiuto in quasi tutta Europa dove è impossibile vedere un commercio su strada di scarsa qualità e di impatto estetico come quello che invade Roma.

Bancarelle viale giulio cesare

 

Il partito di Grillo che ha fatto della trasparenza la propria bandiera oggi si schiera contro questo provvedimento che per la per la prima volta in tanti anni può mettere ordine nel settore permettendo di riassegnare le licenze a chi ha più merito. In sostanza si tratterebbe di azzerare le concessioni attuali, prorogate da anni senza limiti sempre agli stessi soggetti (a Roma poche famiglie oligopoliste) e di attribuirle a coloro che dimostrino di vendere prodotti di provenienza certificata (non fabbricati nella terra dei fuochi o sfruttando la manodopera minorile), che valorizzino l’artigianato locale, con banchi dall’impatto estetico migliore. A capo della protesta contro questa norma c’è il deputato pentastellato Ivan Della Valle che a luglio – assieme agli ambulanti  – ha paralizzato Firenze e che si appresta a fare la stessa cosa oggi a Roma. Secondo Della Valle la Bolkestein metterebbe sul lastrico un numero indefinito di persone che sembra crescere ogni giorno di più. Sul blog di Grillo la cifra citata è 160mila imprese e 200mila addetti. Nel video che trovate qui sotto, il portavoce 5Stelle Tripiedi parla di 400mila persone che perderanno il lavoro. E se andiamo avanti così tra poco saranno 4 milioni!!

La prima parte del video con la scritta minacciosa “arriveremo da tutta Italia” fa capire che le intenzioni della manifestazione sono di bloccare la città ma – aggiungiamo noi – di bloccare purtroppo uno sviluppo sano del commercio ambulante. Chissà se i deputati grillini hanno capito che così facendo difendono gli interessi di famiglie come Tredicine che da anni esercitano un odioso oligopolio dell’ambulantato impedendo a nuovi soggetti l’ingresso nel mercato? Chissà se sanno che così difendono bancarelle assurdamente brutte che occupano in nero poveri ragazzi bengalesi, sottopagati? Chissà se arrivano a comprendere che così alimentano una filiera commerciale malsana e difendono chi fa troppo raramente scontrini fiscali?

La cosa più inquietante è che gli stessi ambulanti non si fidano dei 5stelle e ieri hanno deciso di occupare l’assessorato al Commercio accusando il MoVimento di essere “peggio del passato”.

5stelle-ambulanti
foto Repubblica.it

 

 

Insomma ieri protestavano contro il M5S che governa Roma e oggi scendono in piazza assieme al M5S. In questo caos il partito di Grillo non riesce a prendere una posizione chiara sul tema e resta ondivago, senza quasi comprendere la portata dei propri gesti. Unica positiva eccezione da segnalare è quella dell’assessore Meloni che dopo l’incontro di ieri con i sindacati di categoria ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La direttiva europea ci impone di mettere a bando tutte le concessioni per il commercio su area pubblica entro luglio 2017. I nostri uffici sono già al lavoro e (….) da settimane abbiamo avviato con i Municipi una intensa collaborazione per pervenire nel più breve tempo possibile ad un censimento della situazione esistente che ci permetterà di emanare i bandi nei tempi stabiliti”. Sul punto insomma il MoVimento sembra piuttosto confuso con posizioni responsabili come quelle di Meloni e altre assai meno comprensibili.

La tesi di chi ieri ha occupato l’assessorato è la seguente: noi siamo soggetti che ruotano sul territorio e pertanto non abbiamo bisogno di una concessione. Dunque le nostre attività non rientrano nella Bolkestein. Si tratta di un escamotage poco trasparente. Abbiamo dimostrato come ogni pretesto sia buono per inserirsi nella categoria dei “rotativi”, cioè di non essere stanziali in un determinato luogo ad esempio mettendo le ruote sotto i banchetti. Nella realtà i banchetti stanno sempre nello stesso posto e sono più stanziali del Quirinale sul suo colle.

Motivo in più per ridisegnare il settore, rimettervi ordine e riportarlo finalmente nella legalità. L’occasione della direttiva Bolkestein non ricapiterà e lasciarsela scappare per meri motivi elettoralistici è un peccato imperdonabile, soprattutto da parte di una forza politica che si candida a guidare il Paese.

 

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9 risposte

  1. molto ben scritto Filippo. e chissà che non sia la bolkestein a dare la spallata finale a questi quattro miracolati che si sono ritrovati in Campidoglio senza meriti e non sono neanche in grado di mettere in piedi un governo degno di questo nome.

  2. troppe inesattezze …mi vedo costretto ad intervenire. Si tratta di una manifestazione di soli ambulanti, senza la partecipazione di alcun sindacato (quindi estremamente scoordinati e magari un pò populisti (che sia chiaro mai a livello dei blogger ;-).
    Le proteste di ieri sono di un sindacalista con un centinaio di iscritti.
    Quindi si può vedere al momento una certa divisione che penso che a breve verrà superata .
    Qualche 5 stelle partecipa a titolo personale (vedi il sindaco di Torino).

    Una domanda la crescita del commercio su aree pubbliche chi la dovrebbe fare ? gli amici delle apette che non pagano cosap ?

    Poi la storia della “rotazione” con le rotelle sotto il banco ti consiglio di presentarla ai giornali. Almeno l’assessore e la commissione capirànno e credimi mi sto censurando! Bah ! Insomma posso capire darsi competenze che non si hanno ma c’è un limite a tutto.

  3. Motivo in più per ridisegnare il settore, rimettervi ordine e riportarlo finalmente nella legalità. L’occasione della direttiva Bolkestein non ricapiterà e lasciarsela scappare per meri motivi elettoralistici è un peccato imperdonabile, soprattutto da parte di una forza politica che si candida a guidare il Paese.”

    ma stai confondendo tutto…dai !

    1. Scusi MR Fixit, perché scrive ciò?
      Non è forse vero che se non si approfitta dei termini derivanti dalla Bolkestein sarà difficilissimo se non impossibile riformare il settore del commercio ambulante?
      Senza questa opportunità, come si potrebbe pensare di rimettere in gioco (cioè a bando) tutte le licenze ambulanti esistenti?
      Ci spieghi che noi siamo vogliosi di capire il punto di vista altrui.

      1. Ma certo signor Roberto, anzi provi a presentare domanda anche lei. Vedere migliaia e migliaia di persone raggiungere la capitale con ogni mezzo, anche in bicicletta, per difendere il proprio lavoro mi ha emozionato.

  4. Il problema è che una mentalità molto diffusa. Manca l’idea che uno spazio pubblico venga concesso a chi “offre” di più, in termini monetari ma non solo. Si potrebbero fare mille altri esempi, i più disparati

  5. che ci provi la giunta capitolina a disattendere la Bolkestein: il giorno dopo, anzi un’ora dopo, la Commissione Europea aprirebbe una procedura d’infrazione con conseguente mega sanzione; la quale sanzione prima sarebbe addebitata al bilancio comunale e poi, essendo danno erariale, recuperata a carico dell’assessore, sindaco o dirigente che avesse firmato il provvedimento in contrasto con la direttiva europea.
    Caro assessore Meloni, prova a chiedere agli operatori del settore se sono disposti a pagare per te……

  6. le bancarelle vanno regolate limitate forse , ma non vietate. fanno parte del nostro folclore e non mettono i cartelloni pubblicitari per strada come invece fanno i titolari di esercizi fissi.

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